"UN VOLTO AL CONTADINO SENZA NOME"
di "TOMMY IL MONELLO"
Biografia
Artista
Dove trovare la sua opera:
Vico Gigante
Nasce a Mottola il 3 novembre 1979 e sin da bambino manifesta in maniera palese il suo interesse per il mondo dell’arte.
Infatti è inevitabilmente attratto da tutto ciò che è “creatività”. All’età di 6 anni inizia a ricopiare i personaggi dei suo fumetti preferiti e col passare del tempo diventa sempre più pratico con la matita.
Dalla matita nasce la curiosità verso nuovi strumenti e colori, la voglia di dipingere superfici sempre più grandi.
Agli inizi degli anni ‘90, quando lui era appena adolescente, l’HIP HOP dall’America sbarca in Italia. Non esistevano i social e la TV mandava poche immagini di quel mondo metropolitano rivoluzionato da artisti che fra le altre cose, COLORAVANO I MURI con scritte articolate, nuove, coloratissime e piene di energia e creatività.
A 12 anni inizia a decorare tutte le panchine del paese; vecchi luoghi di appuntamenti fra i ragazzi di quella generazione. E quelle “scritte” sulle panchine, abbellite da forme e colori, talvolta arricchite con dei disegni, erano veri e propri “messaggi”. Un po’ come una sorta di arcaico whatsapp.
A soli 13 anni dipinge il suo primo graffito illegale. Con la complicità e collaborazione degli amici di allora (alcuni dei quali ancora vicini all’artista).
Una assoluta novità per la provincia tarantina, così legata al passato e alle tradizioni, dove l’arte era concepita in tutt’altro modo, e i graffiti erano solo puro e misero vandalismo. Questo gli valse il soprannome di “Tommy il Monello”, nome che col tempo diventa un vero e proprio marchio di fabbrica e che alla fine gli è rimasto addosso fino ad ora.
Intanto affinava la sua tecnica decorando le moto degli amici di quartiere, e quando si riusciva a fare colletta si faceva spesa di bombolette spray… Il mattino seguente spuntavano nuovi muri decorati e firmati “monello”.
La voglia di comunicare cerca sfogo in ogni forma, così dipinge le sue t-shirt e i suoi jeans (anche questa, una novità disarmante per i tempi) che diventano delle tele ambulanti con sempre la sua firma.
Ben presto questo nome ha iniziato ad avere un volto e qualcuno apprezzato il talento, così appena sedicenne inizia ad avere le prime commissioni.
Segue la scoperta della pittura su tela, le prime mostre, concorsi e i primi premi vinti.
Nel 2000 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Bari. Alla fine del percorso di studi discute la tesi proprio sul GRAFFITISMO, raccontando di un fenomeno culturale che da vandalismo, diventa arte e poi moda.
Continua il suo percorso artistico dipingendo molto su tela, decorando muri interni di locali e di abitazioni, ma è per strada che si sente davvero a suo agio, girando fra vari festival e contest di street art.